I migliori percorsi di Trekking da fare in autunno in Italia

L’Italia in autunno è uno spettacolo di colori, sapori e profumi; oserei dire che è il periodo ideale per passeggiare per le città e provare le delizie gastronomiche.

Ufficialmente l’autunno inizia il 22 settembre 2021 e dura fino al 21 dicembre, ma senza dubbio i mesi più belli sono ottobre e novembre.

Per quelli che, come me, soffrono il freddo: sì, effettivamente in questo periodo si inizia a sentire i primi venti gelidi, soprattutto al mattino e alla sera; ma niente ancora paragonabile all’inverno.

Il fatto positivo è che ancora si possono approfittare di alcune belle giornate per fare lunghe passeggiate e ammirare dei panorami mozzafiato che danno il meglio di sé nelle mezze stagioni.

Con questo pensiero in testa, ho chiesto aiuto alle mie colleghe di Travel Blogger Italiane, domandando quali sono, secondo loro, i migliori percorsi di Trekking da fare in autunno in Italia!

Ed ecco il risultato:

Trekking in Autunno: Lombardia

La Via del Sale: prima tappa da Varzi a Capanne di Cosola

Contributo di Patrizia – del blog Sapori in Viaggio

Lunghezza: 20 km

Dislivello in salita: 1530 m

Dislivello in discesa: 480 m

Tempo di percorrenza: 7 ore

Come dice il nome, la Via del Sale è un percorso che in passato era adibito al commercio del sale. Un prodotto molto importante per la vita quotidiana, in quando unica fonte di conservazione per i beni alimentari.

Dal mare, per la precisione da Portofino, questa materia prima attraversava l’Appennino Ligure per giungere nella Pianura Padana. Oggi è possibile percorre questa tratta per ammirare gli splendidi paesaggi dell’Oltrepò Pavese nella prima tappa.

Si parte da Varzi, un paese famoso per l’omonimo salame. Dopo un breve giro per ammirarne il patrimonio medievale rimasto pressoché intatto, è il momento di partire. Un primo pezzo di sentiero abbastanza tranquillo, che inizia a diventare ripido dopo la prima ora. Il percorso alterna tratti ombrosi a tratti esposti al sole.

È comunque sconsigliabile intraprendere questa avventura nei mesi di luglio e agosto, quando le temperature risulterebbero troppo elevate. Altra ragione per cui preferisco altri periodi dell’anno è l’assenza di fonti d’acqua. Questa prima tappa è priva di sorgenti, fontanelle e anche di locali dove fare rifornimento.

Il primo rifugio si trova intatti al Monte Chiappo, a 1700 m di altezza. Non sempre è aperto, quindi è meglio verificare prima gli orari. Questo monte segna il punto d’incontro fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Un luogo veramente incredibile, dove avere una vista a 360 gradi sulle vallate circostanti e dove vivere una completa esperienza nel bel mezzo della natura.

Dopo esserci rifocillati, possiamo proseguire verso la meta finale, Capanne di Cosola. Il tratto più fatico è ormai alle spalle, resta solo qualche piccolo saliscendi, ma niente di inaffrontabile. Ad attenderci alla fine della giornata ci sono due strutture fra cui scegliere, entrambe molto apprezzate per l’offerta gastronomica.

In un territorio a confine fra regioni che offrono alcune delle cucine più apprezzate dell’Italia, sarebbe strano il contrario!

Cascate di Val Vertova – Bergamo

Contributo di Blerina – del blog Two Trolley

Siamo in una delle stagioni più belle dell’anno: l’autunno. I colori che assume la natura in questa stagione sono a dir poco mozzafiato, aggiungiamoci anche la compagnia di un ruscello che ci tiene compagnia e in un attimo ci ritroviamo catapultati nelle valli bergamasche.

Proprio per questo vogliamo parlarvi dell’oasi naturalistica di Val Vertova che si trova in provincia di Bergamo, non molto lontano dal lago d’Iseo, che volendo, si può fare un salto per una gita fuori porta più completa.

La sera prima ricordatevi di preparare uno zaino con tutto il necessario! È sempre meglio avere con sé una borraccia con l’acqua (quando si cammina la sete si fa sentire), un k-way che la pioggia potrebbe iniziare da un momento all’altro e magari un giubbotto anti vento, dato che si va comunque tra le valli.

Veniamo ora al dunque: il percorso di trekking in mezzo alla natura. Si ha la possibilità di parcheggiare la macchina nei pressi dell’inizio del percorso. Da lì si parte percorrendo circa 2 km di strada asfaltata, è già dai primi passi il paesaggio si fa sentire: alberi e un bellissimo rumore di acqua fanno compagnia man mano che si avanza.

Dopo i primi due chilometri il percorso continua su una strada sterrata, sempre più in salita. Bisogna sapere che la pendenza è graduale, per questo il percorso non viene considerato particolarmente difficile ed è anche consigliato a famiglie con bambini.

Durante la camminata potete vedere diverse sorgenti su molti punti del percorso, si consiglia di avere con sé una mappa per individuare esattamente quali sono. Lo stesso vale per le cascate. Ce ne sono di differenti tipi e di grandezze diverse.

Se pensate di poter consultare maps per individuare il punto in cui vi trovate, mettete pure l’anima in pace. Qui il telefono non prende, ma il bello è proprio questo, godere della bellezza della natura senza distrazioni.

Attenzione: in alcuni punti del percorso ci sono dei sassi, che se bagnati si rischia di scivolare. Se siete veri appassionati di trekking sicuramente avete il bastone per un maggiore sostegno, in caso contrario un pochino di attenzione in più, ma è comunque fattibile senza problemi.

La valle saprà guidarvi e accompagnarvi in questo percorso naturalistico.

Vi consiglio di portare con sé il pranzo al sacco, anche se all’inizio del percorso ci sono due rifuggi. Uno fa ristorazione: qui troverete piatti come i casoncelli, polenta e formaggella, salumi ecc. L’altro si tratta più di un bar dove potrete godere di buoni panini e birre artigianali.

Trekking Autunno: Emilia Romagna

Le cascate del Dardagna

Contributo di Federica – del blog My Travel Planner

  • Itinerario: Madonna dell’Acero (1200) – Cascate del Dardagna – Laghetto del Cavone (1415) –Madonna dell’Acero (1200)
  • Dislivello a salire 330
  • Lunghezza circuito ad anello: 6 Km
  • Tempo di percorrenza: circa 3 ore
  • Sentiero tipo E escursionistico

C’è un’escursione facile ed accessibile in Emilia Romagna che regala magici scenari autunnali: le cascate del Dardagna! Siamo nel Parco Regionale del Corno alle Scale, zona ricca di boschi che nell’autunno si colorano di tutti i toni del giallo, rosso e arancio. In più le piogge autunnali gonfiano torrente rendendo le cascate più impetuose.

Il trekking per le cascate del Dardagna è piuttosto facile. O perlomeno, lo è il sentiero per arrivare al primo salto che è anche il più bello. Il torrente Dardagna infatti, crea bel 7 salti scendendo dalla montagna e per questo il sentiero è chiamato anche delle 7 cascate.

Punto di partenza per il trekking è il Santuario della Madonna dell’Acero in località Vidiciatico (Lizzano in Belvedere). Alla partenza godetevi anche l’atmosfera mistica del luogo che, secondo la leggenda, è legato all’apparizione della Madonna sotto ad un vecchio acero. Da qui si può raggiungere il primo salto in meno di un’ora attraverso il sentiero CAI 331 che parte dal retro del santuario.

La cascata, alta qui circa 15 metri è immersa in un bosco di faggi le cui foglie virano dal giallo all’arancio: uno spettacolo meraviglioso!

Se avete un minimo di allenamento potete proseguire per il sentiero CAI 333 che risale il corso del torrente rivelando tutti gli altri salti, forse meno scenografici, ma spesso meno affollati e quindi più godibili e suggestivi. Il sentiero, lungo circa 1 Km, è tutto in salita, ma la presenza di corrimano di legno e gradoni aiutano ad inerpicarsi.

Arrivati all’ultimo salto, potete tornare indietro per lo stesso percorso o proseguire lungo il sentiero CAI 337 fino al laghetto del Cavone. Per un giro ad anello di solito si torna indietro lungo la provinciale SP71 asfaltata. È sicuramente meno suggestivo, ma in autunno ritornando dallo stesso sentiero si è a rischio di scivolamento sulle foglie umide.

Trekking Autunno: Liguria

Il Promontorio di Portofino e i borghi irraggiungibili

Contributo di Veronica – del blog Oggi Dove Andiamo?

Sebbene Portofino sia principalmente conosciuto per essere uno dei borghi liguri più frequentati da VIP internazionali, la sua parte più bella e sorprendente si sviluppa sull’omonimo promontorio. Il Parco Regionale di Portofino è un vero e proprio gioiello, visitabile percorrendo i chilometri di sentieri che si snodano tra scogliere a picco sul mare, uliveti, macchia mediterranea e borghi raggiungibili solamente a piedi o in barca.

I sentieri sul Monte di Portofino sono tranquillamente percorribili anche da chi non  conosce la zona, in quanto ben puliti e segnalati da cartelli e segnavia. Uniche eccezioni sono il Sentiero dei Tubi ed il sentiero che attraversa il Passo del Bacio, in quanto più impervi e pericolosi, con tratti a strapiombo sul mare da attraversare con l’ausilio di catene.

Due delle gite più belle che si possono fare in questa zona sono quelle che conducono ai borghi irraggiungibili, ossia Porto Pidocchio e San Fruttuoso di Camogli.

Delle due, la più semplice è sicuramente l’escursione a Porto Pidocchio e a Punta Chiappa, una spettacolare formazione rocciosa che si protende sul mare e regala panorami meravigliosi sul Promontorio e su tutta la costa ligure di ponente.

I sentieri partono da San Rocco di Camogli e, attraverso una lunga scalinata vista mare, in circa mezz’ora si raggiunge Porto Pidocchio e l’attracco dei battelli che la collegano a Camogli. Proseguendo oltre il piccolo borgo si giunge a Punta Chiappa, dove è possibile sdraiarsi a prendere il sole, oppure immergersi nelle acque limpide del Parco Naturale Regionale di Portofino. Per il ritorno è possibile prendere il battello per Camogli, oppure mettere alla prova il fiato risalendo la ripida scalinata o percorrendo il sentiero nel bosco.

Per chi invece desidera fare un’escursione un pò più lunga, allora consiglio di imboccare uno dei tanti sentieri che conducono fino a San Fruttuoso di Camogli, famosissimo borgo frequentato anch’esso dai VIP e raggiungibile solamente a piedi o in battello, con la bella Abbazia edificata alle spalle della spiaggia, il Cristo degli Abissi e le casette caratteristiche.

In questo caso è possibile partire da San Rocco di Camogli, da Portofino Vetta, dalla piazzetta di Portofino oppure da Santa Margherita Ligure (passando dalla frazione di Nozarego). Impossibile dire quale sia il più bello dei percorsi, in quanto tutti meravigliosamente immersi nel verde della macchia mediterranea e con stupendi scorci sul mare.

Forse il mio preferito però è quello che da Nozarego conduce fino a Base 0 e poi in ripida discesa fino a San Fruttuoso. In questo caso consiglio di consultare la mappa dei sentieri del promontorio per individuare il percorso che si vuole fare e i segnavia da seguire.

Trekking in Autunno: Veneto

Percorso Dolomiti Bellunesi

Contributo di Lara – del blog Viaggia Corri Sogna

Ottobre è il mese ideale per godere della magia dellautunno, tra l’aria più frizzantina, i tramonti rosa, e soprattutto le mille sfumature che si creano dal giallo, all’arancione fino al rosso ruggine.

E se le Dolomiti sono belle in estate, provate ad immaginarle con le tonalità dell’autunno. Ed eccomi qui, quindi a raccontarvi un trekking semplice ma particolarmente suggestivo per il panorama e i colori circostanti, dai quali verrette accolti.

Un’escursione ad anello di  soli 8 chilometri sulle Dolomiti Bellunesi, in zona Agordo, con incantevoli vedute sulle Dolomiti Patrimonio dell’UNESCO.

Punto di arrivo è il Rifugio Carestiato a 1834 metri di altitudine, che si trova in una posizione invidiabile per la vista sui Monti del Sole, le Vette Feltrine, le Pale di San Martino e lAgner.

Per iniziare questo trekking, dovete raggiungere innanzitutto il centro di Agordo per poi proseguire con l’auto fino a Malga Framont a 1585 metri. Già proseguendo per questa ripida strada capirete che starete per immergervi in un trekking incantevole per il panorama circostante.

Arrivati al parcheggio seguite a piedi il sentiero CAI 552, che inizialmente è immerso nei boschi per poi aprirsi in un ambiente più roccioso tipico d’alta montagna. Procedete sull’Alta Via delle Dolomiti n. 1 fino a raggiungere il sentiero 554 alla base della Moiazza.

La magia di questo posto è data dalla doppia vista: da una parta la meravigliosa Conca Agordina e dall’altra l’imponente parete rocciosa  della Moiazza.

Una volta raggiunto il Rifugio Carestiato e goduto a pieni polmoni del paesaggio tutt’attorno, potete chiudere l’anno scendendo sempre sul sentiero n. 554 che si trova proprio davanti al Rifugio. Attraverserete boschi colorati che vi lasceranno senza parole ad ogni passo.

L’anello è adatto a tutti, ha solamente 600 metri di dislivello e potrete immergervi per tre ore in panorami davvero mozzafiato.

Uno spettacolo che non potete farvi sfuggire, se amate i paesaggi dolomitici.

Lago Federa nella zona di Cortina d’Ampezzo

Contributo di Paola – del blog Family in Fuga

La zona delle Dolomiti è famosa in tutto il mondo e grazie alla bellezza ed unicità delle sue montagne è stata dichiarata Patrimonio Unesco.

I trekking sulle Dolomiti regalano una vista pazzesca su paesaggi mozzafiato, e io vorrei consigliarne uno in particolare per il periodo autunnale, per i colori che si possono ammirare e perché la neve non arriva subito, come invece accade nelle zone di maggiore altitudine. La stagione è indicata per le ultime camminate in montagna, per godere della magia generata dalle sfumature di colori della vegetazione.

Io tra tutti scelgo di raccontarvi del trekking al Lago Federa e Rifugio Croda da Lago, che rimane aperto fino al 1° novembre, con una cucina ottima, possibilità di pernottare ed usufruire della sauna che si trova all’aperto, tra il rifugio e il lago a 2000 mt di quota.

Ci sono vari percorsi per raggiungere il Lago, di diverse lunghezze e difficoltà, io rimango sui due più conosciuti; il primo trekking parte all’altezza del Ponte di Ru Curto, che si trova lungo la strada che collega Cortina d’Ampezzo e il Passo Giau. Impossibile non notarlo per le numerose auto parcheggiate in zona.

Il sentiero da seguire è il n.437 che avanza nel bosco, fino all’incrocio con il sentiero nr. 434, dove si affronterà un tratto un po’ impegnativo in salita che permette di godere dello spettacolo sulle bellissime cime delle 5 Torri e del Sorapiss. L’ultimo tratto è in pianura e in circa 20 minuti si percorre la parte finale del trekking che porta al Lago Federa; la lunghezza del percorso è circa di 10 km andata e ritorno e come tempi servono circa 3-4 ore.

Questa escursione può essere svolta anche con una variante, dopo la partenza da Ru Curto e il tratto di sentiero nr.437 si prosegue per il sentiero nr. 435 per effettuare il percorso ad anello del monte Croda da Lago, per il quale servono circa 6-7 ore, più impegnativo ma a dir poco scenografico.

Va detto che si può arrivare al lago anche in jeep, con un servizio che parte dal Lago Pianoze, a Cortina d’Ampezzo, molto interessante per permettere anche a chi non può percorrere il tragitto a piedi di godere del panorama di questo lago. Immancabile un po’ di relax sul prato vicino al rifugio e il giro del lago a piedi prima di riprendere la via del ritorno!

Trekking in Autunno: Alto Adige

Giro del Bullaccia sull’Alpe di Siusi

Contributo di Giada – del blog Sei Sempre in Giro

Una bellissima e semplice camminata da fare in tutte le stagioni, e anche in autunno, è il Giro del Bullaccia con le Panche delle Streghe sull’altopiano dell’Alpe di Siusi, in Alto Adige, il più esteso altopiano d’Europa (si estende per ben 52 km quadrati).

L’altipiano si raggiunge con la funivia da Siusi allo Sciliar (costo a/r 19$), e ci si ritrova catapultati in un panorama da cartolina: distese di prati, mucche al pascolo, montagne tutto attorno (tra cui il Seceda) e molta tranquillità. Dalla stazione a monte della cabinovia partono un sacco di sentieri, tra cui appunto il Giro del Bullaccia.

Scesi dalla cabinovia a Compaccio, si gira subito a destra verso la strada asfaltata che conduce all’hotel Sciliar Residence e all’imbocco del sentiero 14 in direzione Baita Arnika (aperta fino al 31 ottobre).

Il sentiero, da subito super panoramico, diventa poi il “numero” PU e conduce in un’oretta circa alla baita, dove si può approfittare per un break a base di uova, patate e speck.

Dopo la pausa enogastronomica, si riprende il giro lungo il sentiero PU verso le Panche delle Streghe, un punto veramente super panoramico dove alcuni massi ricordano delle “sedie” e secondo la leggenda sono luogo di ritrovo delle streghe. Da là il panorama spazia verso la Val Gardena, le Odle e il Seceda.

Dopo la pausa fotografica alle Panche delle Streghe, si completa il giro lungo prati e pascoli, tra mucche e cavalli, fino alla Baita Tschötsch (aperta fino al 25 ottobre).

Ancora una ventina di minuti in discesa, e si ritorna al punto di partenza, la stazione a monte della Cabinovia. Un giro davvero stupendo, facilissimo (quasi tutto in piano, solo nella prima parte c’è un leggero dislivello) e molto rilassante e panoramico.

L’Alpe di Siusi è una destinazione perfetta in autunno, quando si colora di rosso, arancio e cremisi, e la facilità dei suoi percorsi la rende accessibile a tutti anche nei giorni più freddi.

Trekking Autunno: Friuli Venezia Giulia

Laghi di Fusine

Contributo di Silvia – del blog Bagaglio Leggero

L’autunno è una sensazione. Una brezza veloce che attraversa la schiena appena esci dall’auto. Il primo raggio di sole che accarezza il viso. Il bagliore dei colori che si riflette negli occhi.

Attendo con ansia il momento del foliage e uno dei luoghi più belli dove ammirarlo in Friuli Venezia Giulia è ai Laghi di Fusine, nella zona di Tarvisio. Il motivo è presto detto: in questa zona si registrano, ogni anno, le temperature più basse d’Italia, elemento indispensabile per l’esplosione dei colori autunnali.

I due specchi d’acqua riflettono le cime del Mangart (2677 mslm) e del Picco di Mezzodì (2063 mslm) e rispendono dei mille colori autunnali.

Da qui ti consiglio di non perderti il giro dei Laghi di Fusine. È possibile infatti percorrere tutto il perimetro dei due laghi con un semplice sentiero escursionistico.

Lascia l’auto nei pressi di Via Laghi di Valromana e imbocca il sentiero Rio del Lago, a 860 mslm. Il sentiero costeggia il torrente: è una semplice passeggiata su fondo ghiaioso.

In circa 15 minuti ti troverai al Lago inferiore, a 925 mslm, e che, sono certa, ti lascerà a bocca aperta!

Un cartello in legno consiglia di seguire il sentiero del 1° lago, che ne percorre le sponde. Superato il chiosco, presso il quale si fermano tutte le famiglie, si trovano davvero poche persone.

Il sentiero in alcuni punti diventa un po’ sconnesso, con qualche roccia e con qualche radice affiorante. Nulla di difficile, anche perché il percorso è praticamente in piano, ma bisogna prestare un minimo di attenzione.

La cosa bella è che percorrere il trekking ad anello dei Laghi di Fusine ti permetterà di ammirare la bellezza di questi specchi d’acqua da tutti i punti di vista. Nei pressi del ristorante Edelweiss, un secondo cartello in legno indica la direzione da seguire per il giro ad anello del secondo lago.

Superata una breve salita e una breve discesa, ti troverai di fronte al secondo splendido lago.

Si tratta di un trekking semplice, del tutto privo di difficoltà e con un dislivello davvero minimo (200 mt), che può essere completato in circa 2 ore.

Se invece vuoi fare un trekking più impegnativo ti consiglio la salita al Rifugio Zacchi che parte proprio dai Laghi di Fusine: puoi ulteriormente allungare il percorso facendo l’anello completo.

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Babi
Babi
Trent'anni fa, in un piccolo paesino del Brasile nascevo io. Una sorpresa inaspettata, ma che ha riempito la casa di solarità e energia. Vissi lì fino ai miei 17 anni, quando finito il liceo decisi di venire alla avventura in un paese totalmente sconosciuto. Ed ora mi trovo qui, a Milano dove lavoro e studio Marketing Digitale. Mi definisco uno spirito libero, una donna determinata e ambiziosa ma con i piedi per terra. Spesso sento dire che il mio sorriso insieme al mio sguardo trasbordano di allegria...pertanto cerco di mantenere la positività e il buon umore sempre che possibile. La mia più grande passione è viaggiare. Amo incontrare nuove culture, nuovi volti e nuovi posti bellissimi in questo vasto pianeta. Per cui ho creato il blog, per dividere con voi qualche mia avventura, illustrando come ho vissuto ogni città o paese dove sono passata, con piccoli suggerimenti che dal mio piccolo posso darvi per far sì che la vostra vacanza sia speciale come le mie :) Enjoy!

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Comments

  1. Non ho mai fatto nemmeno uno di questi percorsi, sembrano tutti bellissimi ed essendo una appassionata di trekking prendo sicuramente appunti e mi salvo questa mini guida con molto piacere ❤️

    • Mi ha fatto tanto piacere leggere il tuo commento!
      Anche a me hanno ispirato tantissimo e alcuni di questi percorsi sono molto vicini a casa!
      Vorrei farli tutti

      • Felicissima di vedere che ne ho fatti ben 4 di quelli elencati! 🥳 Mi impegnerò a fare anche tutti gli altri, amo l’autunno a livello viscerale!
        Grazie Babi per avermi ospitato sul tuo blog parlando della bellezza dei Laghi di Fusine!

  2. L’articolo è uscito benissimo!!! Grazie ancora per avermi invitata a partecipare! È stato bellissimo leggere anche i contributi delle altre blogger! Ho trovato un sacco di spunti interessanti per le mie prossime gite!

  3. Sinceramente ammiro e invidio tantissimo le persone che riescono a fare trekking; è una cosa che mi piacerebbe molto fare, ma purtroppo i miei problemi di salute mi consentono solo di fare delle passeggiate in piano. Ma pazienza, mi accontenterò di questo!

    • Anche le passeggiate in piano sono spettacolari!
      ho scoperto dei luoghi fantastici, tipo il percorso che costeggia il Naviglio Grande, che è una passeggiata in piano spettacolare!

  4. Dei percorsi da te selezionati ho fatto solo quello di Portofino, perchè facilmente percorribile anche con i bambini. Da poco ci stiamo appassionando al trekking quindi il tuo articolo è un pò una manna dal cielo. Segneremo tutto per poterci dedicare qualche week end tra natura e paesaggi spettacolari.

  5. Ero ai laghi di Fusine proprio domenica scorsa!
    E’ un luogo splendido che in questo periodo assume dei colori davvero incredibili, tra il giallo, verde e rosso degli alberi e il verde dell’acqua. Peccato solo che faccia già un gran freddo e le giornate siano brevi, ma l’autunno sulle nostre Alpi Giulie è davvero bellissimo! 🙂

    • Immagino che i laghi di Fusine siano spettacolari!
      Noi siamo stati due settimane fa al lago di Carezza, Misurina e Braies e faceva un freddo pazzesco!
      Ma come dici tu: i colori autunnali sono un vero spettacolo!

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